La presenza di insediamenti preistorici sul suo territorio, è avvalorata da reperti in località Cavaticchi e in zone circostanti; nella frazione di Ripoli sono state rinvenute due sepolture femminili, con corredi che testimoniano il passaggio dall'età della pietra a quella del bronzo.
Sull'origine del nome vi è disaccordo. Alcuni sostengono che derivi da Sepulturium o Sepulcretum, riferito al sepolcro di una regina, con tre spighe d'oro poste sull'urna, presso il castello; per altri deriverebbe da Spelta (biada) aurea. Nel 1461 fu dono del re di Napoli alla città di Chieti; nel XVI secolo, appartenne a Manfredino di Valenza, quindi fu possedimento di vari feudatari, tra cui i Carafa e i Figliola.
La natura, l’arte, la cultura
Sul versante nord della vallata del Pescara, raccolto su una piccola radura, dominata dai resti del castello, con splendida vista sulla valle.
Tra le emergenze architettoniche, la parrocchiale di S. Panfilo, con l'antico portale cinquecentesco, ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo, decorata da preziosi stucchi del '700. Vi è custodita anche una Madonna del Popolo, scultura rinascimentale in stile bizantino, oggetto di antica devozione, testimoniata dalle numerose tabulae pictae, ex voto dipinti, custoditi nel santuario.
Fuori dell'antico abitato è il Convento Francescano, nel cui chiostro spiccano gli affreschi di epoca barocca; l'attigua chiesa, dalla facciata settecentesca, conserva stucchi e arredi lignei barocchi.
Fonte: Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo